Ceramiche

I miei aneddoti sulla ceramica

Su consiglio di un grande Architetto, alla fine degli anni ‘90, cominciai ad inserire le ceramiche nel Ristorante. Come al solito mi misi in testa un progetto complicato, io non amo la vita facile… dedicare le tre sale del Ristorante alla ceramica: una sala con i grandi piatti dipinti da grandi artisti, una sala decorata solo da riggiole, il salottino con le sculture e la parte più antica della collezione sul soffitto a botte dei bagni.
Ci sono incontri che ci segnano l’esistenza in modo indelebile. A me è capitato con il Maestro Manuel Cargaleiro.
Lo conobbi per caso a Vietri circa 25 anni fa. Fu amore a prima vista. Fui il primo a comprare con entusiasmo le sue prime bellissime ceramiche Vietresi, oggi nella mia collezione. Dopo Cargaleiro e con una importante collezione di ceramiche antiche scoperta nei nostri depositi allora polverosi, nascosti, non frequentati da tanti anni, selezionai gli altri nuovi artisti, rigorosamente di scuola Vietrese, da inserire nella mia collezione.
La prima visita fu per Giancappetti. il Maestro era un amico e estimatore di Lucio Liguori e, proprio con lui, ci recammo al suo laboratorio-fabbrica di Pontecagnano. Ricordo che appena arrivati Lucio si beccò un cazziatone, perché Lucio quel giorno guidava la mia coupè. Il maestro, come vide Lucio con quel macchinone, disse più di una volta di non montarsi la testa. Questa visita era programmata da diverso tempo, e giocando in anticipo, Lucio mi tirò sul tornio 2 piatti, disse che era meglio portarne 2 nel caso di rottura durante la lavorazione. Non conoscevo il Maestro, ci siamo presentati nel suo studio e gli presentai la mia idea, il maestro mi guardò e mi disse: “Guagliò, io faccio o riggiularo… non o piattare”, (io lavoro le mattonelle e non i piatti), ero sicuro che non mi avrebbe fatto i piatti, ma li lasciai comunque.
Dopo più di un anno me lo ritrovai davanti l’ingresso del ristorante con la sua Fiat 126, mi disse: “Antonio ti ho fatto i piatti”.
Impaurito gli chiesi il prezzo, mi rispose non mai fatto piatti e non so quanto chiedermi, vengo una sera a cena. Da allora ci siamo frequentati molto e abbiamo venduto in galleria moltissime riggiole.
Dopo un pò di anni mi disse: “Guagliò, in un ristorante così importante ci dovevano essere anche i miei piatti”. Oggi, i due piatti della nostra collezione-privata, solo gli unici piatti al mondo realizzati dal Maestro Giancappetti. Un’ altra visita fu ad Ugo Marano. La prima visita fu a Cetara di mattina con mia moglie. Uscimmo dal suo laboratorio che era quasi quasi notte, ma non comperammo nulla. Il Maestro era una persona colta, un grande artista ma aveva il difetto di sparare alto sui prezzi. Poi, con il tempo, siamo diventati amici e oggi nella mia collezione ci sono tanti capolavori del Maestro. Sono anche fiero di custodire un suo omaggio: il marchio per la mia Galleria.
Purtroppo Giancappetti e Ugo Marano non ci sono più, ma sono molto felice di avere da sempre una stretta collaborazione con grandi artisti come Sandro Mautone, la Famiglia Liguori, Enzo Caruso, Ferdinando Vassallo, Franco Raimondi, Filuccio Apicella, Antonio D’Acunto. Questa collaborazione è sempre più intensa, e oltre ai loro capolavori che danno prestigio ai miei ambienti, in più ci sono i ciucci, una novità vere opere d’arte, tutti pezzi unici e solo dopo tante accese discussioni sono riuscito a convincerli, per iniziare la produzione dei veri ciucci, come quelli realizzati nei primi anni ‘50. Oggi i loro ciucci si trovano nelle case più belle e nelle collezioni in giro per il mondo, regalati dai nostri clienti ai potenti della Terra.

L’arte è la mia follia che non ha confini, l’ultima sfida sarà la nuova collezione 2021.
Ci sarà un ritorno ai mascheroni artistici, vi assicuro sarà uno spettacolo.